Era una stella che lasciava una scia per essere inseguita.
Tre Re sapevano che conduceva ad un bambino, glielo avevano detto le stelle, quelle senza coda.
Ad un tratto videro una casetta tutta sgangherata. Sembrava abbandonata ma dal camino uscivano fumo e profumo.
Era un odore strano, di minestrone e di… pensieri bizzarri.
Bussarono, uscì una vecchina piuttosto bruttarella, con un nasone a punta, un brufolo peloso e sette denti.. in tutto. Aveva un’aria piuttosto arrabbiata ma i magi che sapevano leggere le stelle, vedevano anche nel cuore. Quindi anziché scappare le chiesero gentilmente:
“Scusate vecchina, stiamo cercando il bambino nella mangiatoia”.
“Ma che vi piglia di venire a disturbarmi per queste sciocchezzuole, un bambino nella mangiatoia?”
“Era scritto, tanto tempo fa, che sarebbe nato un Re, vorremmo portare i nostri doni, abbiamo seguito la stella con la coda.”
“Stella con la coda? Bambino nella mangiatoia? E cosa ci sarà ancora di strano che voi Re v’inventate: una cieca che vola con un asino e che porta regali ai bambini di Bergamo di sopra e di sotto? Oppure un signore panciuto, dalla barba bianca, su una slitta, magari trainata da renne volanti che lancia i regali nei camini? Oooh… cos’altro non lo so! Oibò lasciatemi andare che c’ho da far cose ben più importanti!”
Chiesero titubanti: “Per esempio?”
“Per esempio il minestrone!”
Detto questo, chiuse la porta sbattendola.
I tre Re si guardarono straniti. Cercarono a lungo il bambino. Lo trovarono, arrivando un po’ in ritardo, gli lasciarono i loro doni e se ne tornarono a casa.
La vecchina intanto pensò e ripensò a quel che i tre Re cercavano. Dopo aver finito tutto il minestrone, mentre accarezzava il suo gatto nero gli disse: “Beh forse quel bambino sarà un Re di quelli speciali, che non comandan guerre e metton tasse per farsi grassi, ma di quei re che vogliono pane per tutti e pace.” Fece una carezza al gatto, mise giocattoli e caramelle nel suo sacco. Prese una sciarpa, il foulard e la scopa e volò in cerca del bambino nella mangiatoia.
Non trovando mangiatoie ma solo bambini, cominciò a lasciare giochi e dolci a tutti loro, sperando che uno di quelli fosse il bimbo Re, che quei Magi cercavano.
Ma anche se non ha trovato proprio quello che cercava, noi sappiamo che ogni bambino è un Re che vuole la pace e l’amore.
Niente carbone, niente guerre, niente fame per tutti i bambini del mondo, solo regali e sorrisi.
Il sei gennaio dalla Befana e ogni giorno da tutti noi!
Liberamente ispirata dalla leggenda
Elide Fumagalli
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana
col cappello alla romana:
con la gerla sulle spalle
e le calze rosse e gialle.
il suo sacco è pien di toppe
e le ossa ha tutte rotte.
con la scopa di saggina:
viva viva la nonnina!
viene e bussa alla tua porta
sai tu dirmi che ti porta?
porta un sacco pien di doni
da regalare ai bimbi buoni
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
il vestito trulla là, la Befana:
"Eccola quà!!!"
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I testi, le illustrazioni e le foto del sito,
sono di Elide Fumagalli.
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